Considerata l'importante e ingente rivoluzione ecologica in corso nel mondo dell'automobilismo, con tutte le case votate a una conversione verso una sempre maggiore efficienza, la presenza di propulsori sovralimentati nella gamma dei costruttori si fa sempre più diffusa. Questo vale anche per marchi storicamente molto legati ai motori aspirati senza sovralimentazione (quindi senza turbina né compressore volumetrico) che hanno parzialmente rivoluzionato la loro offerta, anche per le proprie auto di punta. È così che molti sei cilindri aspirati in linea sono stati rimpiazzati da quattro cilindri in linea sovralimentati, così come, altro esempio ben calzante e ben noto agli appassionati, molti V12 o V8 aspirati naturalmente sono stati sostituiti da V6 turbo o biturbo. Le ragioni di questa scelta sono molteplici ma riassumibili con una sola parola: efficienza. Un motore sovralimentato, con turbina o compressore volumetrico, "forza" più aria all'interno del propulsore aumentando (in maniera più o tempo temporanea in base al tipo di motore) potenza e coppia a disposizione, garantendo quindi prestazioni superiori. Questi motori sono spesso più piccoli di quelli che vanno a sostituire, ma più efficienti, più parchi nei consumi e in grado di garantire livelli di emissioni nocive minori, con tutti i vantaggi che ne conseguono non solo a livello di tutela dell'ambiente ma anche per quanto riguarda il rispetto delle legislazioni in corso di validità. Il vero difetto di questa soluzione sta nell'affidabilità. Con motori sovralimentati può capitare di dover effettuare interventi manutentivi come cambiare una turbina.